Intervista a Camilla Occhionorelli
COM’ERA LA SUA CONDIZIONE FAMILIARE?
La mia famiglia aveva un reddito medio-basso, era povera ma non troppo.
ETÀ
Non me la chiedete perché non ve la dico!
CHE STUDI HA CONSEGUITO?
Un tempo alle bambine non si permetteva di studiare molto, io ho conseguito la licenza elementare e poi ho frequentato il corso di Avviamento al lavoro per tre anni.
Successivamente ho fatto la computista commerciale grazie ad un corso di 2 anni all’istituto “Pitagora” per imparare a fare la stenografa, il che mi ha permesso di trovare lavoro come segretaria, e mentre lavoravo ho iniziato a frequentare l’università cattolica e ho anche vinto una borsa di studio!
A CHE ETÀ HA INIZIATO A LAVORARE?
A 19 anni ho iniziato a lavorare dopo aver finito il corso di ragioneria.
CHE LAVORI HA SVOLTO?
Ho fatto la segretaria d’azienda dopo aver terminato il corso di computista commerciale di 2 anni. Successivamente mentre studiavo in università sono poi passata a lavorare in camera di commercio dove poi ho anche vinto un concorso e sono stata assegnata alla sezione protocollo archivi della camera di commercio. In università ho conosciuto mio marito e dopo esserci sposati abbiamo avuto 3 figli. Dopo la nascita dei miei figli, ho riiniziato a lavorare alle assicurazioni. Successivamente sono diventata direttrice dell’archivio e ho ricevuto anche un premio per il miglior progetto di cultura. In questo stesso periodo sono entrata a far parte di questo bellissimo movimento chiamato MO.I.CA. ovvero il Movimento Italiano Casalinghe del quale attualmente sono segretaria.
LA SUA SITUAZIONE ERA ANALOGA A QUELLA DELLE SUE COETANEE?
Penso che la determinazione e la cocciutaggine che ho avuto in tutti questi anni mi abbia portata ai risultati che volevo. Qualsiasi altra ragazza con le stesse possibilità e la stessa determinazione avrebbe avuto lo stesso risvolto.
AVEVA INTERESSE PER IL LAVORO DA LEI SVOLTO?
Si, soprattutto il lavoro d’archivio poiché stare a contatto con documenti antichi è sempre molto interessante
PER QUANTO TEMPO HA LAVORATO E QUANTE ORE AL GIORNO?
Ho lavorato per circa 40 anni facendo circa 40 ore alla settimana con turni che andavano dalle 8:30 alle 18.30.
QUALI SONO A PARER SUO LE DIFFERENZE TRA LA SITUAZIONE LAVORATIVA ATTUALE E QUELLA DEI SUOI TEMPI?
Ci sono profonde differenze tra il mondo lavorativo attuale e quello dei miei tempi: trovo infatti che i giovani di oggi siano decisamente sfavoriti poiché sono diminuiti sensibilmente i posti di lavoro ed è molto più difficoltoso emergere, vista la concorrenza decisamente aumentata.
C’ERANO DIFFERENZE DI GENERE?
Sì, le ragazze dovevano essere gentili e delicate, mentre i ragazzi potevano essere più rudi. La mia indole era molto più vivace e testarda rispetto a quella delle mie coetanee e non andava bene. Difatti mi trovavo spesso a dover litigare con i ragazzi poiché credevano di essere meglio di me in vari ambiti.
COM’ERA L’AMBIENTE LAVORATIVO?
L’ambiente lavorativo era abbastanza difficile poiché era più complicato per le donne emergere e primeggiare sugli uomini. Quindi i nostri sforzi, per essere riconosciuti come tali, dovevano essere maggiori rispetto a quelli degli uomini.
COME RAGGIUNGEVA IL LUOGO DI LAVORO?
Mi piaceva molto camminare e raggiungere i luoghi a piedi, amavo guardarmi attorno mentre andavo a scuola o a lavoro. Quando però il luogo da raggiungere era troppo lontano preferivo prendere i mezzi di trasporto quali tram, treni ecc
C’ERANO NORME DI SICUREZZA SUL LAVORO?
Si ma da questo punto di vista al giorno d’oggi la situazione è molto migliorata. I lavoratori sono sempre più tutelati, in questo modo la dignità lavorativa dell’individuo è valorizzata.
COM’ERA MILANO IN QUEGLI ANNI?
Milano è sempre stata la città del lavoro, che offre molte possibilità. Chi migrava dal meridione aveva la sicurezza di trovare un impiego, poiché questa città rappresentava la possibilità per spiccare il volo, mentre adesso non è più così. Il lavoro che si trovava prima era più prestigioso rispetto alla classe medio/bassa attuale.
A cura di: Bottan Mattia, Crisà Raffaele, D’Andrea William, Garofalo Giorgio, Russo Paride
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