INTERVISTA A ROBERTO NASI
Come ti chiami? Roberto Nasi
Quando sei nato? Gennaio del 1946 (71 anni)
Prima di iniziare a lavorare, quali studi bisognava seguire? Dopo le elementari, era possibile continuare gli studi andando alle medie oppure si seguiva un corso di avviamento commerciale
Quando ha iniziato a lavorare? Ho iniziato a 16 anni, presso una compagnia di assicurazioni, che risarciva principalmente i danni causati dalla grandine
Come si cercava lavoro? Solitamente si facevano inserzioni sul giornale, aspettando di essere contattati per un colloquio; oppure attraverso la raccomandazione come nel mio caso
Come la tecnologia ha influenzato l’attività lavorativa? Nella società in cui lavoravo hanno iniziato a utilizzare le macchine meccanografiche, per tale ragione noi dipendenti abbiamo frequentato dei corsi serali per imparare a utilizzarle. Inoltre con l’avvenuta dei computer è uscito il cosiddetto “terminale”, ossia un video che consentiva di avere la completa anagrafica di ogni singolo cliente, semplificando quindi il lavoro di assicuratore
Come erano suddivise le ore lavorative e le ferie? Lavoravo per cinque giorni a settimana, iniziavo a lavorare alle ore 8:15 fino alle 12:15, vi era una pausa pranzo molto lunga in cui tornava a casa; riiniziavo alle ore 14:15 e terminavo alle ore 18:00 circa. Per quanto riguarda le ferie si cercava di mettere d’accordo tutti organizzandole in periodi diversi dell’estate, avendo a disposizione cinque settimane di fila
A proposito dello stipendio? Il mio primo stipendio è stato di 54.000 lire. Avevamo a disposizione sedici mensilità.
Come hai vissuto il passaggio dalla lira all’euro? Con una grande incazzatura poiché il valore dello stipendio è rimasto uguale ma il costo della vita è aumentato molto
Hai mai cambiato lavoro? No, non ho mai cambiato genere di lavoro, ma ho cambiato diverse compagnie assicurative (3) di mia spontanea volontà perché non mi piaceva restare sempre nello stesso ambiente
Hai mai ottenuto delle promozioni? Si, a volontà. Ho iniziato a lavorare da impiegato fino ad arrivare ad essere un funzionario e a coordinare un gruppo di 24/25 persone che prima erano miei colleghi. Per ottenere delle promozioni solitamente si utilizzava il “bluff”, ossia diffondere false informazioni per quanto riguarda la propria volontà di cambiare società
Quale lavoro svolgevano i tuoi familiari? Mia madre era una portinaia, che all’epoca era un lavoro molto abito in quanto garantiva sia uno stipendio che un alloggio; mio padre lavorava per la stampa, scriveva articoli per il giornale “Il giorno”, lavorando nelle ore notturne. Mia sorella, che ha 16 anni in più di me, dopo essersi sposata, si è trasferita in campagna e svolgeva l’attività di contadina. All’età di 18 anni, mio padre si è ammalato e ha iniziato a ricevere la pensione di invalidità; così io non sono dovuto partire per andare a fare il militare (che era obbligatorio)
Come era il lavoro delle donne? In ufficio non vi erano differenze tra donne e uomini. La professione che si svolgeva principalmente era la dattilografa
Abitavi lontano o vicino al tuo posto di lavoro? Abitavo a Lambrate e lavoravo qui a Milano, era abbastanza lontano però avendo una lunga pausa pranzo riuscivo a tornare a casa facendo così quattro viaggi al giorno da un’ora ciascuno sul tram, dove ho conosciuto mia moglie
Sei mai stato disoccupato? No mai, alcuni mesi avevo addirittura due lavori
Quale è stato secondo te il lavoro più difficile/duro? L’ultimo, l’assuntore di rischi
A quanti anni sei andato in pensione? A 61 anni, nel 2002, ma adesso svolgo attività di volontariato presso l’asilo di mio nipote, facendo il falegname
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