Oltre all’istruzione elementare gli orfani venivano indirizzati all’apprendimento dei principi delle arti manuali, così che potessero più tardi inserirsi nel mondo del lavoro.

L'indirizzo dell'orfano alla scelta di un mestiere "con riguardo alle rispettive inclinazioni e forze fisiche" aveva l'obiettivo di far raggiungere al ragazzo una sua indipendenza. 

Inoltre la formazione e la disciplina impartite miravano a formare nuovi cittadini, capaci di raggiungere i propri obiettivi e di contribuire alla crescita economica, morale e sociale del Paese.

"Il lavoro mi era stato trovato dall’Ispettore alle officine, facevo il fotolitografo, attività alla quale mi avevano preparato i tre anni di studio presso la Rizzoli. [...] appena terminato il terzo anno, appena finiti gli esami di licenza, ormai rassegnato alla mia decisione di non continuare gli studi, mi trovò un lavoro presso una ditta di fotolitografia, nel ramo della cromia. Era il posto giusto, per il quale avevo studiato. E quel lavoro mi piaceva molto.”

Estratto da un’Intervista a Luciano Marchesi, ex Martinitt.